ÀNEMOS – MOVIMENTO ANIMICO
Meditazioni in movimento
“… È come un vento che gentilmente ti muove…”
DI COSA SI TRATTA?
ÀNEMOS è un percorso esperienziale di meditazione in movimento a partire dal respiro… ànemos appunto, attraverso alcune tecniche di respirazione, Midfulness Yoga© e Danza.
Ànemos è l’origine greca della parola anima, che si interpreta come soffio, vento, respiro. Questa estensione dal singolo soffio vitale alla grandezza del mondo, al respiro, al principio del cosmo e al concetto di anima legato al concetto di corpo, fu già foriera della concezione di Ātman nella tradizione sapienziale e spirituale induista in Oriente, così come allo svolgersi della riflessione filosofica greca in Occidente.
Nella prima mezz’ora si lavora su alcune tecniche di respirazione della tradizione yogica, alcune āsana legate a specifici chakra a seconda della pratica, per predisporre il corpo la mente e l’anima (il respiro) a lasciarsi andare ai mondi sottili e lasciarsi guidare nel movimento libero, nella danza dell’anima, quella che sgorga spontanea quando si entra in contatto con una parte profonda di noi.
Quel luogo dove non c’è terreno per il turbinio dei pensieri…
Ànemos unisce alcuni dei percorsi che ho affrontato, studiato, sperimentato, attraversato, approfondito e che mi hanno ciclicamente e letteralmente salvato la vita. Ànemos è il mio modo di trasmettere e condividere un percorso di vita, in cui ho utilizzato le arti performative come trasformazone ed evoluzione animica.
Ho sempre detto di averiniziato a fare questo mestiere per “sbaglio”, quando ho capito che in quella condizione liminale fra anima e corpo risiedeva la mia casa e la mia unica vera patria.
A CHI È RIVOLTO?
Il percorso può essere utile sia a chi abbia desiderio di trovare un po’ di pace interiore, di calmare la mente e rigenerarsi dalle fatiche della giornata, sia a chi desideri risvegliare la propria energia e alzare lo stato vitale; aiuta a liberare la mente dal turbinio incessante dei pensieri e il corpo da molte sovrastrutture, cercando di trasmettere la capacità di osservarsi dal di fuori e contemporaneamente ascoltare con attenzione, di percepire con sensibilità i sussurri dell’anima.
“L’essere umano è la facciata di un tempio in cui risiede tutta la saggezza e tutto il bene. Ciò che comunemente chiamiamo essere umano, quello che conosciamo, quello che mangia, beve, coltiva, fa di conto, non rappresenta adeguatamente se stesso, anzi dà di sé un’idea sbagliata. Non è [l’essere umano] ciò che rispettiamo. Ma l’anima, di cui l’essere umano è lo strumento, ci farebbe prostrare in ginocchio, se la si lasciasse trasparire dalle proprie azioni. Con una parte del nostro essere noi siamo capaci di recepire le profondità della natura spirituale, tutti gli attributi di Dio”.
“L’anima suprema” di Ralph Waldo Emerson