Racconto in musica
regia e drammaturgia di ALTROVE (aka Ashai Lombardo Arop)
con testi liberamente ispirati a
Gian Antonio Stella, Augusta Molinari, Edmondo De Amicis, Emilio Franzina, Ludovico Incisa di Camerana, Kahlil Gibran e tanti altri…
_________________________
“Accovacciati sulla coperta, presso le scale, con i piatti tra le gambe, e il pezzo di pane tra i piedi…ognuno può immaginarsi che cosa sia una coperta di piroscafo sballottato dal mare, sul quale si rovesciano tutte le immondizie volontarie ed involontarie di quella popolazione viaggiante…“navi di Lazzaro”, erano definite queste “carrette del mare”, dove si viveva in condizioni incredibili di sovraffollamento, che dava inevitabilmente luogo a epidemie, con i naufragi all’ordine del giorno…”
Questo testo sembra raccontare una storia recente, consumata il più delle volte nel Mar Mediterraneo, con un picco altissimo, di approdi e non-approdi, raggiunti negli ultimi anni. E, invece no. Questo testo è tratto da un libro del 1988, ormai fuori catalogo, quasi introvabile, che si intitola “Le navi di Lazzaro” di Augusta Molinari, parla dell’Oceano Atlantico e dei barconi della speranza carichi di italiani, quasi 300.000 l’anno, che hanno fatto avanti indietro tra il 1876 e il 1976, periodo chiamato il secolo del grande esodo.
La storia dunque si ripete, ma la memoria sembra perdersene un grande pezzo, portandoci a considerare in modo pericolosamente dispregiativo esseri umani che, in fondo, stanno vivendo ciò che ha vissuto il nostro popolo italiano fino a neanche mezzo secolo fa.
Esodo. 1876-1976 vuole raccontare pezzi di questa storia, utilizzando un approccio multimediale che unisce narrazione musica e danza. Passando dall’afro al blues, dal popolare al reggae si cercherà di divertire, appassionare, ma anche riportare alla memoria un senso comune di civiltà.