Primo studio presentato come spettacolo di fine residenza al Festival Pixus 2018
Interpretato da allievə del percorso professionale Creation Experience 2018
«Amo le mie ore d’allucinazione […]
Anche le mie ore di randagio,
d’immaginario
perseguitato in esodo
verso una terra promessa»
(G. Ungaretti, lettera a G. Papini. Cfr. LP. 88, p. 64)
«Amo le mie ore d’allucinazione […]
Anche le mie ore di randagio,
d’immaginario
perseguitato in esodo
verso una terra promessa»
(G. Ungaretti, lettera a G. Papini. Cfr. LP. 88, p. 64)
Questo scriveva Giuseppe Ungaretti dalla zona di guerra, in una lettera del 25 luglio 1916 e questa frase introduce una delle sue opere più grandi, Il Porto Sepolto, che è “luogo di reperti, di profondità, di abisso e insieme nome favoloso d’infanzia, ricettacolo incontaminato di civiltà sepolte, di paradisi perduti, approdo mitologico, dopo tappe e arsure di deserto, terra promessa”.