Studio sul mito del Minotauro presentato come spettacolo di fine residenza al Festival Pixus 2019
interpretato da allievə del percorso professionale Creation Experience 2019
Il labirinto è una figura simbolica, è l’archetipo della complessa intricata costruzione mentale che l’essere umano crea e ricrea durante la sua esistenza, ritrovanedosi a più riprese intrappolato. Ogni volta che si presenta questa eventualità, inizia un viaggio iniziatico, che porta ad una nuova forma di noi stessi. Il labirinto sono gli ostacoli della vita che si possono decidere di subire o utilizzare come possibilità di evoluzione. L’unico modo per uscire dal labirinto è comprendere che gli architetti siamo noi e che il mostro al suo centro, il terribile Minotauro, non è altro che la rappresentazione simbolica del proprio “Sé”.
Lavorando da tempo con le danze etniche e popolari mi ha sempre affascinato la sostanza drammaturgica delle rappresentazioni mitologiche e rituali antropologiche, che sembrano mettere in scena un inconscio collettivo. Nei rituali di varie culture in tutto il mondo troviamo le stesse figure mitologiche con nomi diversi, ma con caratteristiche e funzionalità simili. I riti sono le narrazione di tali miti e l’utilizzo che si fa del corpo in queste rappresentazioni, tramite il suo movimento la sua danza, diventa salvifico e benefico per un’intera comunità. Tale potere salvifico mi ha sempre avvolta in una grande fascinazione.